Infatti le produzioni d'oltre oceano, hanno assunto vette di assoluta originalità rispetto a qualsiasi altra produzione del resto del mondo.
E' vero in Europa, ed in particolare in Italia esiste ormai da qualche anno un dibattito piuttosto acceso, tra coloro che considerano le birre U.S.A. esageratamente eccentriche, addirittura estreme e chi - come noi - che pur non condividendo fino in fondo certe derive gusto-olfattive, considera le produzioni d'Oltreoceano molto interessanti e stimolanti per il salutare e continuo rinnovamento del settore. Bisogna ammettere che in più di un'occasione siamo rimasti piuttosto perplessi, dopo aver degustato alcune American IPA, il cui livello di amarezza, secondo la scala IBU, era prossimo a cento! Si consideri che la scala IBU che misura il grado di amarezza della birra convenzionalmente va da 0 a 100. Le produzioni statunitensi degli ultimi anni sembrano, infatti, andare prepotentemente verso produzioni birrarie estreme. Cerchiamo di chiarire meglio che cosa si intende. Da un lato si tende a realizzare, sempre più spesso, ricette che prevedono dei livelli di amarezza quasi sconosciuti in buona parte d'Europa. Dall'altro lato, sempre più spesso i mastri birrai al di là dell'oceano, prediligono stili molto alcolici e dalle caratteristiche gusto-olfattive prepotenti: Double IPA, Triple APA, Double Imperial Porter e Imperial Stout, giusto per fare qualche esempio concreto.
E la tendenza sembra andare sempre di più nella direzione di incrementare grado di amarezza e volumi alcolici, all'interno di stili già per definizione iper-alcolici e iper-amari. Parliamo comunque di tendenze di mercato, che rischiano di mettere in ombra centinaia di birrifici che non seguono minimamente questo trend.
Come già anticipato in precedenza noi guardiamo con favore e vivo interesse alle produzioni brassicole made in U.S.A. Ne apprezziamo il coraggio di sperimentare e di superare limiti e tabù, spesso solo ideologici, che ostacolano l'affermarsi delle novità. Certo, vale la pena ripetere, che altrettanto spesso non ne condividiamo i risultati ottenuti. Con riferimento ad alcune birre statunitensi in stile Barleywine particolarmente esasperate - di cui ho omesso volutamente i nomi - non siamo riusciti ad andare oltre il secondo sorso!
Per quel che riguarda il Vecchio Continente le tendenze in tema di produzioni birrarie, sono molto più articolate e mal si prestano a facili generalizzazioni. E' necessario analizzare individualmente ciascun contesto nazionale, con la sua storia birraria peculiare e solo in un secondo momento ampliare il discorso a livello sovra-nazionale. E sicuramente lo faremo con post specificamente dedicati.
Possiamo però anticipare fin d'ora, che ci piace molto la passione e l'impegno che ci stanno mettendo migliaia di italiani - dall' homebrewer, che nella semi-oscurità del suo garage, produce piccole ma preziose birre casalinghe al pluri-premiato mastro birraio che continua ad anteporre la sua personale creatività alle facili mode e al mercato - divisi su tutto, ma uniti nel voler trovare una via tutta italiana nella produzione della birra artigianale. Noi saremo sempre dalla vostra parte!
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright I BIRRONAUTI
E' vero in Europa, ed in particolare in Italia esiste ormai da qualche anno un dibattito piuttosto acceso, tra coloro che considerano le birre U.S.A. esageratamente eccentriche, addirittura estreme e chi - come noi - che pur non condividendo fino in fondo certe derive gusto-olfattive, considera le produzioni d'Oltreoceano molto interessanti e stimolanti per il salutare e continuo rinnovamento del settore. Bisogna ammettere che in più di un'occasione siamo rimasti piuttosto perplessi, dopo aver degustato alcune American IPA, il cui livello di amarezza, secondo la scala IBU, era prossimo a cento! Si consideri che la scala IBU che misura il grado di amarezza della birra convenzionalmente va da 0 a 100. Le produzioni statunitensi degli ultimi anni sembrano, infatti, andare prepotentemente verso produzioni birrarie estreme. Cerchiamo di chiarire meglio che cosa si intende. Da un lato si tende a realizzare, sempre più spesso, ricette che prevedono dei livelli di amarezza quasi sconosciuti in buona parte d'Europa. Dall'altro lato, sempre più spesso i mastri birrai al di là dell'oceano, prediligono stili molto alcolici e dalle caratteristiche gusto-olfattive prepotenti: Double IPA, Triple APA, Double Imperial Porter e Imperial Stout, giusto per fare qualche esempio concreto.
E la tendenza sembra andare sempre di più nella direzione di incrementare grado di amarezza e volumi alcolici, all'interno di stili già per definizione iper-alcolici e iper-amari. Parliamo comunque di tendenze di mercato, che rischiano di mettere in ombra centinaia di birrifici che non seguono minimamente questo trend.
Come già anticipato in precedenza noi guardiamo con favore e vivo interesse alle produzioni brassicole made in U.S.A. Ne apprezziamo il coraggio di sperimentare e di superare limiti e tabù, spesso solo ideologici, che ostacolano l'affermarsi delle novità. Certo, vale la pena ripetere, che altrettanto spesso non ne condividiamo i risultati ottenuti. Con riferimento ad alcune birre statunitensi in stile Barleywine particolarmente esasperate - di cui ho omesso volutamente i nomi - non siamo riusciti ad andare oltre il secondo sorso!
Per quel che riguarda il Vecchio Continente le tendenze in tema di produzioni birrarie, sono molto più articolate e mal si prestano a facili generalizzazioni. E' necessario analizzare individualmente ciascun contesto nazionale, con la sua storia birraria peculiare e solo in un secondo momento ampliare il discorso a livello sovra-nazionale. E sicuramente lo faremo con post specificamente dedicati.
Possiamo però anticipare fin d'ora, che ci piace molto la passione e l'impegno che ci stanno mettendo migliaia di italiani - dall' homebrewer, che nella semi-oscurità del suo garage, produce piccole ma preziose birre casalinghe al pluri-premiato mastro birraio che continua ad anteporre la sua personale creatività alle facili mode e al mercato - divisi su tutto, ma uniti nel voler trovare una via tutta italiana nella produzione della birra artigianale. Noi saremo sempre dalla vostra parte!
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