sabato 2 marzo 2013

Michael Jackson

Sono già passati quasi sette anni da quando ci ha lasciati, ma i suoi innumerevoli e fondamentali libri, le sue trasmissioni televisive e il suo immenso lavoro per diffondere la cultura birraria nel mondo, pur non alleviando il dolore del distacco, ci accompagnano e ci indicano la via. Michael Jackson, omonimo del grande cantante e ballerino, è stato unanimemente riconosciuto come il più grande esperto di birre a livello mondiale della storia recente. Conosciuto dai più con lo pseudonimo di Beer Hunter (cacciatore di birre) è stato scrittore, giornalista, critico "birro-gastronomico", ha collaborato con l'Indipendent e l'Observer ed è stato autore di numerosi ed autorevoli pubblicazioni sulle birre e i whisky di tutto il mondo.
I suoi libri hanno venduto più di tre milioni di copie in ogni angolo del globo e sono stati tradotti in diciotto lingue diverse. A partire dagli anni '70 è stato il principale artefice della rinascita del movimento birrario nei paesi anglo-americani prima, e nei decenni successivi nel resto del mondo. Conquistò il cuore degli statunitensi conducendo "The Beer Hunter", una fortunatissima trasmissione televisiva interamente dedicata al mondo delle birre e trasmessa in più di quindici paesi del mondo.

Origini
Michael Jackson nacque il 27 marzo del 1942 a Leeds. Trascorse i primi anni della sua infanzia a Wetherby, nel secondo dopo guerra la famiglia si trasferì a Leeds. In quegli anni Michael frequentò il King James' Grammar School di Almondbury, che abbandonò all'età di sedici anni. Iniziò un training presso l'Huddersfield Examiner (giornale inglese), dove occupandosi di piccole storie, riuscì a sviluppare e ad affinare quello che sarebbe divenuto il suo stile inconfondibile. Divenne giornalista, lavorando dapprima ad Edimburgo e trasferendosi in seguito a Londra. Nel 1977 pubblicò il fondamentale libro "La guida alle birre del mondo" (The World Guide to Beer). Pubblicazione di importanza capitale per i birrofili di tutto il pianeta, equiparabile a ciò che la Bibbia ha rappresentato e tuttora rappresenta per i cristiani. Un vero e proprio testo sacro!

Corpulento, esuberante e spiritoso, ma anche scrittore di talento e acuto osservatore, Jackson diventò una figura di culto negli Stati Uniti. Negli anni '90 condusse, Beer Hunter, fondamentale trasmissione televisiva trasmessa da Channel 4 e Discovery Channel, che insieme ai suoi libri, contribuì in maniera decisiva a risvegliare l'attenzione del pubblico statunitense e via via, come un'inarrestabile ondata di piena, degli altri paesi, verso la birra e quel fantastico mondo fatto di microbirrifici di provincia.

Il suo stile unico di raccontare
Sì perché la grande intuizione di Jackson fu di considerare la birra come un prodotto antropologico-culturale, ossia come il risultato, non solo del lavoro degli uomini ma anche delle passioni, delle usanze e delle credenze di una società. Si attenne sempre a questo credo, non limitandosi a parlare di birra ma raccontando le piccole e grandi storie individuali e collettive delle comunità dove queste erano nate e venivano prodotte. Raccontò le emozioni, i desideri le speranze di chi le produceva e beveva.

Fu così che i suoi scritti e le sue acute intuizioni si intrecciarono e si fusero con le usanze e i costumi di un determinato territorio. Ed ancora oggi leggendo quelle imprescindibili pagine, nella nostra mente rivivono echi di storie lontane, di epopee pre-moderne, di uomini fortissimamente legati al proprio territorio e alle proprie creazioni birrarie. La moderna classificazione degli stili birrari deve molto a questo monumentale lavoro.

Un debole per le birre belghe e le birre rare
Michael amava indistintamente tutte le birre, come un padre ama i suoi figli, ma aveva una particolare predilezione per le produzioni brassicole belghe. Furono molteplici le sue incursioni birrarie in terra fiamminga e contribuì in modo decisivo a far conoscere ed apprezzare tali inconfondibili produzioni in tutto il mondo. Contribuì a creare e per tutta la vita sempre sostenne il Circolo delle Birre Rare (Club Beer Rare), con l'obiettivo principale di far conoscere e diffondere le produzioni birrarie più particolari. Realizzò e commercializzò anche una propria linea di bicchieri da degustazione, specifici per vari stili birrari

Grande esperto di whisky
Personaggio estremamente poliedrico, Jackson, si occupò di molti settori diversi. Basti ricordare che è stato anche uno dei massimi esperti al mondo di whisky di malto del '900 e il più grande di sempre, dopo Alfred Barnard. Il suo libro "The Malt Whisky Companion" è stato il più venduto di sempre in materia.

Riconoscimenti
La sua enciclopedica competenza in materia di birra e di whisky è stata ampiamente certificata dalla sorprendente quantità di libri venduti, dal grandissimo seguito che avevano le sue degustazioni pubbliche e televisive e dai numerosi premi e riconoscimenti ricevuti al merito e alla carriera. Di premi, nel corso della sua vita, ne accumulò davvero tanti. Ricordiamo soli i principali:
  • Ufficiale Onorario of the Ridderschap Van de Roerstok (premio belga);
  • Boccale d'oro della Associazione britannica degli Scrittori di birra (The Gold Tankard of the British Guild of Beer Writers);
  • Editorialista dell'Anno dell'Associazione nordamericana degli scrittori di birra);
  • vincitore nel 2006 del prestigioso premio britannico James Beard (James Beard Award);
  • vincitore del Keeper of the Quaich and Master of the Quaich (prestigioso riconoscimento delle industrie di scotch whisky inglesi).
Intorno al 1996, all'età di cinquantaquattro anni, scoprì di essere affetto dal morbo di Parkinson. Per i dieci anni successivi visse la propria malattia in privato, nascondendola al mondo. Solo nel 2006, quando ormai i sintomi si fecero debilitanti ed evidenti, e spesso venivano maldestramente interpretati come un segno di etilismo, dovette rendere pubblico il suo stato di salute. Non perse mai il suo buon umore e non abbandonò mai le sue birre, né smise mai di scriverne. Ci manca la sua grande competenza, la sua semplicità, i suoi racconti-reportage acuti e ricchi di doppi sensi. Quello che ci consola è che il suo amore per le produzioni birrarie di qualità si è diffuso con la virulenza di una pandemia e oggi cammina anche sulle nostre gambe.

Morì nella sua casa di Londra il 30 agosto 2007 per un attacco cardiaco.

I suoi libri fondamentali
Di seguito indichiamo una mini-bibliografia delle sue opere imprescindibili in materia di birra e whisky:
  • The English Pub - Jackson, Michael (1976);
  • The World Guide to Beer - Jackson, Michael (1977);
  • Pocket Guide to Beer - Jackson, Michael (1986);
  • The World Guide to Whisky - Jackson, Michael (1987);
  • New World Guide to Beer (aggiornamento) - Jackson, Michael (1988);
  • Michael Jackson's Great Beers of Belgium - Jackson, Michael (1991);
  • Michael Jackson's Beer Companion - Jackson, Michael (1997);
  • Ultimate Beer - Jackson, Michael (1998);
  • The Malt Whisky Companion - Jackson, Michael (2004).
Fonti:  The Indipendent (3 settembre 2007), Wikipedia (english), The Beer Hunter (sito ufficiale di M. Jackson).

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